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Dal Corriere di Bologna, 21 marzo 2014 pp. 1 e 3

L’eloquio del professore

La sorpresa di un prof che spiega la politica

Avrà avuto la claque, Roberto Balzani, in occasione del confronto di venerdì scorso per le primarie. Anche se è difficile pensare che il segretario del Pd emiliano giocasse fuori casa alla festa dell’Unità di Bologna. Avrà avuto la claque, come alcuni hanno lamentato, ma chi ha seguito l’incontro avrà colto che il ritmo degli applausi ricevuti dall’ex sindaco di Forlì seguiva il ritmo del suo argomentare.

A fronte di una retorica, quella di Bonaccini, più tradizionale, condita di tanto in tanto con la foga emiliana, che non guasta, e che affronta la domanda in modo indiretto, partendo da lontano e giustapponendo eventi, considerazioni, domande retoriche, Balzani ha offerto un esempio di discorso politico al quale non siamo abituati.

Da professore (Balzani è uno storico). Orrore! – esclameranno in molti. Beh, c’è professore e professore. C’è il professore che ama ascoltarsi e quello che si sforza di trasmettere idee e ragionamenti. La retorica di Balzani è parsa interessante perché ha seguito uno schema tanto semplice, quanto efficace. Con un linguaggio chiaro, ogni volta, rispondendo alle domande poste dal caporedattore di Repubblica Egidio, ha cercato di mostrare la sua visione, a partire dal disegno del contesto e dall’individuazione del problema, proseguendo con l’illustrazione del suo approccio al problema medesimo e con le possibili risposte e le conseguenze delle diverse risposte. Un procedimento analitico senza peraltro rinunciare a frasi ad effetto: “non ci sono più soldi” (parlando del rapporto tra denaro pubblico e sostentamento dell’apparato di partito); “faccio a fatica a pensare che il tema burocratico si aggredisca facendo un altro ufficio burocratico” (riferendosi ad una proposta di Bonaccini). In questo modo ha spiegato i perché della sua candidatura, della sua rinuncia a candidarsi a sindaco per la seconda volta, della sua critica alla passata gestione della Regione e, naturalmente, il modo in cui intende affrontare i problemi dell’Emilia Romagna.

Si può, ovviamente, essere d’accordo o meno con la sostanza delle sue affermazioni, ma il valore aggiunto di questa impostazione riposa, a mio avviso, nell’aver avanzato ipotesi potenzialmente confutabili, ovvero misurabili con i dati della realtà, pur in un discorso sintetico e “politico”. Procedendo come ogni studioso serio dovrebbe fare, Balzani ha introdotto in un dialogo politico la concretezza e la forza dell’analisi logica applicata alla realtà empirica. Così facendo ha reso esplicito un modo di procedere dal quale non si può prescindere quando si vuole seriamente governare, governare per “fare cose”.

I professori non godono di buona stampa. Spesso li si immagina come parrucconi avulsi dalla realtà, dediti a inseguire strambe teorie. Eppure, quando non rinunciano al rigore e alla onestà intellettuali, possono essere molto più concreti di politici che si pretendono prossimi alla vita reale, ma che spesso comunicano affastellando fatti (interpretazioni di fatti) in narrazioni che hanno perduto ogni contatto con la dura realtà.

Il video dell’incontro:
http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2014/09/20/news/balzani-bonaccini-rivedi-il-primo-confronto-chi-ha-vinto-1.9965154

One thought on “Il linguaggio del candidato-professore #Balzani #primarieER

  1. Balzani si propone, come già avvenne a Forlì, come il candidato di rottura, sperando di sfondare nell’elettorato Pd su due fronti: tra i renziani della prima ora e nelle posizioni più radicali di area laico-civatiana, non troppo distanti dal M5S. Nella sua proposta si cerca di combinare il piano dell’attivismo civico con la competenza e l’affidabilità che nella sua dialettica sicura riesce a trasmettere, pur marcando, a ogni occasione, la sua differenza “ontologica” dai politici di mestiere. Il suo obiettivo è quello di puntare sullo zoccolo duro della Romagna e, insieme, portare dalla sua gli orfani di Richetti. Questa volta, però, spingere tante persone ai seggi per le primarie sarà difficilissimo, anche per i recenti scandali giudiziari che hanno colpito il Pd regionale.

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