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Sull’Huffington Post Lucia Annunziata ha scritto un intervento molto duro nei confronti di Matteo Renzi e le sue argomentazioni vanno a mio avviso prese sul serio da chiunque voglia valutare con realismo quanto sta accadendo in Italia. Ma sono in particolare le sue conclusioni che mi hanno colpita. Scrive Annunziata:

Alla fine di questa girandola di gestione di potere, arrivato al dunque delle misure da decidere per il paese, i tanti suoi progetti sono poi stati filtrati, messi in ordine e limitati da uomini più saggi e più vecchi di lui. Le sue ambizioni meravigliose si sono scontrate con la fermezza del ministro del Tesoro nel tenere i piedi per terra nei conti, nella fermezza di Napolitano di non prestarsi a giochi di illusionismo politico, e con la figura imponente di Mario Draghi diventato ormai il real player politico anche per l’Italia, oltre che per l’Eurozona.

Alla fine, spenti i fuochi artificiali, il Renzi che esce da Palazzo Chigi e naviga nel mondo reale è nei fatti un premier tenuto continuamente a balia da altri. Un premier decisamente messo al suo posto di ragazzino. E non solo dalla copertina dell’Economist.

Mi chiedo: se, e dico se, Lucia Annunziata ha ragione e il Renzi di governo sta diventando sempre più un Renzi sotto tutela, nonostante calchi la scena politica ogni istante e saturi con le sue carambole verbali ogni spazio del discorso pubblico, dovremmo forse, realisticamente, pensare che data la situazione, nella quale non abbiamo altro che un premier se non altro popolare e alcuni signori avveduti, tutto sommato potrebbe andare peggio e quindi tanto vale sperare che questa fragile combinazione ci aiuti almeno ad invertire la rotta negativa, di declino, che purtroppo al momento stiamo percorrendo?

Preciso che questa non è la tesi di Annunziata, anzi. E’ piuttosto il dubbio che si è fatto strada nella mia mente. Forse non serve poi tanto ricalcare i gravi limiti di questo governo e della sua guida; facciamo con quello che abbiamo e speriamo che i paletti posti all’inconcludenza pirotecnica di Renzi qualche risultato sortiscano.

Questo il dubbio. Non ho risposte certe. Ma qualcosa mi dice che l’Italia non può accontentarsi di risposte minimaliste, di fuochi artificiali, anche sparati passo dopo passo, e aggiustamenti riparatori corredati di qualche consiglio e qualche pressione. L’Italia sta troppo male e senza una guida seria e sicura, con una volontà e una visione chiare e decise difficilmente potrà tirarsi fuori dalle secche nelle quali da tempo si è arenata.

Il dubbio esiste e fa pesare come piombo ogni parola che si pronuncia. Ma più forte è la convinzione che l’Italia non può ripartire con collage e puzzle, anche se qualche pezzo è di buon senso e magari qualche altro viene imposto dall’esterno dell’esecutivo. Dunque? Non so. Ma credo che non dobbiamo smettere di pretendere che governare diventi una cosa seria.

 

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