Alla fine, grazie a Chi, è arrivato il bikini del ministro Boschi tanto atteso (qualche giorno fa il Quotidiano nazionale ancora parlava del timore del ministro di “essere paparazzata, casomai in bikini”, mentre il 16 luglio Oggi parlava di paparazzi “pronti a scattare” per il difficile (?) bikini della Boschi). Un bikini tanto atteso più per il personaggio, la nuova icona femminile del renzismo, la donna immagine del governo, che per il bikini in sé, ché di bikini di ministre (e donne politiche o giornaliste) ne abbiamo visti in quantità, talvolta anche topless, e ormai ci abbiamo fatto l’abitudine; anche la politica popolarizzata (o pipòl, come dicono i francesi) può diventare routinaria, anzi, forse lo deve diventare per forza.
Osservando le pagine patinate del settimanale e dando uno sguardo ad altre foto del “genere” degli anni passati, una piccola osservazione, però, mi verrebbe da fare. Quel che ho scritto qualche settimana fa sui modelli di ruolo proiettati dalla Boschi mi pare regga alla luce di queste foto e, ancor di più, mi pare che regga l’idea che la costruzione della sua immagine sia tutt’altro che casuale. Guardando, ad esempio, le foto della Gelmini o della Carfagna si coglie lo stile della “paparazzata”, a prescindere dal fatto che si tratti di scatti rubati, concordati o tollerati. Su Chi di questa settimana, invece, si vede qualcosa che assomiglia molto a un servizio fotografico, con un titolo ben più rispettoso del “Due pezzi di ministre” dedicato alle politiche sopracitate dallo stesso settimanale gossipparo nell’agosto 2009.
“E’ lei la più bella dell’estate”, titola Chi, con didascalie in grande evidenza che recitano: “Si gode il relax con la famiglia”, “Sempre connessa e sorridente” e un malizioso (una malizia da educande) “Il lato A e il lato B del potere”. E poi il commento: “E’ probabilmente la più apprezzata del Parlamento (e non solo per le sue competenze). Ecco il ministro per le riforme in spiaggia, nella sua Toscana, che sfoggia un sexy bikini nero da 10 e lode”. Poi l’accostamento della foto in bikini dove cammina con passo deciso con quella in camicia e pantaloni in parlamento con andatura analoga: “Non si rilassa neanche in vacanza Maria Elena Boschi: celebre il suo passo dell’oca (marcia militare cadenzata) in Parlamento, che non abbandona neanche sulla passerella della spiaggia”.
Insomma, qui il periodico di Signorini sembra assolvere alla funzione che ha a lungo svolto nelle vesti di giornale della “Real casa” (cito Filippo Ceccarelli). Nel racconto dei personaggi politici la logica mediatica si incrocia variamente con la logica politica. Può prevalere la prima quando il “prodotto” scaturisce soprattutto dall’obiettivo dello scoop, del gossip e quindi delle vendite; può prevalere la seconda quando l’obiettivo principale è contribuire alla definizione di una immagine perseguita anche dal protagonista del racconto. In questo caso mi pare che siamo di fronte ad una pipòlisation controllata, mantenuta nei binari dell’odierno politicamente corretto, molto utile a consolidare questa immagine di bella, brava, donna italica, tutta lavoro, spiaggia casalinga e famiglia. La donna immagine di un governo sobrio, efficiente, sereno e ottimista. Che guarda con fiducia alle sorti magnifiche e progressive del nostro amato Paese. #unbikiniperstaresereni