Capitano cose strane d’agosto. I tuoi ti svegliano perché c’è un piccolo e tenerissimo capriolo in giardino, al quale gli umani non fanno paura, comodamente seduto ci osserva da lontano.
Poi mentre piano piano ti avvicini, ecco che vedi il tuo pastore tedesco che credevi chiuso in casa schizzarti di fianco e l’atmosfera Walt Disney si infrange in un istante: ti ritrovi scalza a correre a perdifiato su e giù per il giardino e a gridare con tutta la forza che hai il nome del tuo cane potenziale sbranatore. Il capriolo che scappa spaventato, quel fascio di muscoli e di pelo che insegue e tu che con angoscia già ti immagini mentre apri le fauci di Ben per sottrargli la preda (per ora l’esperienza si era limitata agli uccellini).
Poi, improvvisamente, dopo averti ignorata il tempo sufficiente perché tu nel frattempo potessi massacrarti i tendini di una caviglia, ti dà ascolto e si ferma. Il capriolo fugge e alla fine riesce ad uscire dal giardino.
Ecco, ho pensato, non ho potuto fare nulla perché questo non fosse il Paese dove Verdini, Calderoli e la Boschi si trasformano in padri Costituenti, ma almeno ho salvato la vita ad un capriolo. Ed è già una bella soddisfazione.
E’ bello pensare che i caprioli possano correre liberi nei boschi verdini, senza finire cotti nei calderoli.
(oltre l’idiozia del commento, brava Sofia!)
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